Le tele

Le tre tele del soffitto, dipinte dal Tiziano, rappresentano: David e Golia, Abramo e Isacco, Caino e Abele, eseguite per il Santo Spirito tra il 1542 e il 1544, collegate dal tema unitario del sacrificio, preannunciato di quello di Cristo.

Qui il maestro vive la crisi manieristica, per quanto i diversi elementi desunti da Giulio Romano di palazzi Tè di Mantova o importato a Venezia dal Porta, vengano unificate in coerenza di linguaggio.

Le masse muscolari, che sembrano una cascata grondante, meravigliano più che convincere. Si notino tuttavia il senso del terrore nella morte di Golia, gigantesco corpo ribaltato, come lo definisce Pallucchini, e le violenze esplosive dell’ira nell’uccisione di Abele.

Segnano invece la fase stanca di Tiziano, quella della vecchiaia, gli otto tondi ai lati dell’altare, sempre eseguiti per Santo Spirito e posti, un tempo, sul soffitto del coro ed egregiamente restaurati nel 1970 dal prof. G. Tiozzo.

Quattro, i più vicini all’altare, raffigurano i  Dottori della Chiesa: San Girolamo, Sant’Agostino, Sant’Ambrogio, San Gregorio (in Sant’Agostino ritrae l’Aretino); gli altri quattro, San Luca, San Giovanni (nel San Matteo il proprio autoritratto). Si avverte la tecnica del maestro che lavora su fondo di quercia con una pennellata densa, da creare nel caso di San Giovanni un’ombra penetrante nel volto.   

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The three canvases on the ceiling, painted by Titian, represent David and Goliath, Abraham and Isaac, Cain and Abel, executed for the Santo Spirito between 1542 and 1544, linked by the unified theme of sacrifice, heralding that of Christ.

Here the master experiences a mannerist crisis, although the various elements taken from Giulio Romano’s palazzi Tè di Mantova or imported to Venice by Porta, are unified in a coherence of language.

The muscular masses, which look like a dripping waterfall, amaze rather than convince. Note, however, the sense of terror in the death of Goliath, a gigantic upturned body, as Pallucchini defines it, and the explosive violence of rage in the killing of Abel.

Instead, they mark Titian’s tired phase, that of old age, the eight roundels on either side of the altar, also painted for Santo Spirito and once placed on the ceiling of the choir, and beautifully restored in 1970 by Prof. G. Tiozzo.

Four of them, the closest to the altar, depict the Doctors of the Church: St. Jerome, St. Augustine, St. Ambrose, St. Gregory (in St. Augustine he portrays Aretino); the other four, St. Luke, St. John (in St. Matthew his self-portrait). One can sense the technique of the master working on an oak background with a dense brushstroke, which in the case of St. John creates a penetrating shadow in the face.

I tondi

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