Grazie ad una generosa donazione della fondatrice del Colorificio San Marco Alessandra Tamburini, l’organo della Basilica della Salute è stato restaurato nel 2014 e riconsegnato alla Comunità del Seminario il 24 maggio in occasione di un concerto di beneficenza in cui è avvenuta la cerimonia di benedizione da parte del Patrirca mons. Moraglia (recensione su “Gente Veneta” del 31 maggio 2014, anno XL n. 22)
L’organo, prima dei restauri, presentava segni di deterioramento dovuti all’usura e alle condizioni climatiche della Basilica. In particolar modo le canne ad alta percentuale di stagno si trovavano in un cattivo stato di conservazione. Alcune canne di legno dei registri del pedale presentavano crepe e aperture. Il restauro curato dalla Fabbrica Fratelli Ruffatti di Padova (azienda leader nel settore e nota per aver eseguito numerosi restauri su organi storici) ha compiuto una serie di interenti mirati utilizzando tecniche innovative e tese ad un rispettoso recupero del materiale originale, al fine di riportare l’organo al suo antico splendore. Le parti lignee sono state trattate con sostanze non nocive per l’uomo al fine di uccidere tutti i parassiti. Per le canne in metallo più pesanti (che possono arrivare ai 60 Kg) sono stati inseriti nel piede dei rinforzi in ottone puro. In alcuni casi si è provveduto, cosa eccezionale, ad applicare metodi mai utilizzati in precedenza da altre aziende specializzate: questo strumento potrà così primeggiare nuovamente, così come in passato, nell’innovazione. Le fotografie e le didascalie connesse a questo contributo sono state gentilmente concesse dalla ditta Ruffatti. I dettagli di questa opera portentosa e delicata allo stesso tempo si possono trovare sul sito della ditta stessa: www.ruffatti.com/Il_restauro_a_Venezia.html

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